Vita Cristiana

Pubblicato il 10 Aprile 2015 | di Giuseppe Nativo

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La Sindone tra storia, culto e scienza

Giovanni Paolo II sembra non volersi più staccare da quel «segno sconvolgente dell’amore sofferente del Redentore che è la Sindone» nel pomeriggio di domenica 24 maggio 1998, la giornata più significativa dell’ultima ostensione del secolo.

Ma che cosa è la Sindone? Qual e la sua storia? Perché affascina tanta gente, credenti e non, scienziati e curiosi, uomini pensosi e indifferenti al fenomeno religioso?

Copertina (1)A queste e ad altre domande tenta di rispondere il libro di Pier Giuseppe Accornero, “Sindone. Storia, scienza, culto, attualità” (edizioni Paoline, Milano 2014, pp. 240).

«Mi sono imbattuto nella Sindone da studente, quarantacinque anni fa – spiega l’autore – quando fui mandato a seguire la commissione di esperti nominata dal cardinale Michele Pellegrino nel 1969, per affrontare il problema della conservazione del tessuto. Ne fui conquistato». Da allora si è appassionato della Sindone.

Pier Giuseppe Accornero, classe 1946, sacerdote dal 1972, giornalista professionista, collabora con quotidiani, settimanali, radio e televisioni, è stato caporedattore de “L’Eco di Bergamo”. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni (tra cui “Sindone verità o inganno?” 1998). Il lenzuolo sindonico alterna periodi di memorabile notorietà – nelle ostensioni e per le scoperte scientifiche – a periodi di nascondimento.

«Ho grande rispetto per le ragioni del no – confessa l’autore – ma ritengo siano più numerose le ragioni del sì, ben sapendo che per i primi dieci secoli non ci sono documenti». Il volume, con i suoi pregevoli aspetti documentari, vuole essere un’opera a carattere divulgativo. La ricerca scientifica è relativamente giovane. Tutto ha inizio dopo le sensazionali fotografie scattate da Secondo Pia nel 1898. Decenni di indagini hanno interessato numerose branche della scienza e coinvolto numerosi studiosi di vari Paesi. Una buona parte delle conclusioni sembrano pendere sul versante dell’autenticità, nonostante gli esiti non favorevoli della “famosa” prova della datazione, effettuata nel 1988, che pone il lenzuolo nel periodo medievale. Malgrado ciò nessuno è riuscito a dimostrare che la tela sia opera umana artefatta.

I Papi, anche in tempi relativamente recenti, hanno espresso giudizi sempre più profondi e motivati e se nei primi diciannove secoli di storia cristiana ci sono state solo cinque visite dei pontefici a Torino (Pio VII venne alla Sindone, nel 1804 e nel 1815, tre mesi prima della nascita di don Bosco), nei trent’anni 1980-2010 due Papi vi hanno compiuto cinque visite (san Giovani Poalo II nel 1980, 1988, 1989, 1998; Benedetto XVI nel 2010).

Nel bicentenario della nascita di Giovanni Bosco (1815-2015), nella Cattedrale di Torino si svolgerà un’ostensione straordinaria della Sindone (19 aprile-24 giugno 2015) che darà la possibilità di riscoprire “l’Amore più grande”.


Autore

Pubblicista. Appassionato di storia locale. Nel 2004 ha pubblicato un libro sulla Inquisizione in Sicilia nel XVI secolo, con particolare riferimento alla Contea di Modica. Collabora a diverse testate cartacee e on line.



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