Grazie, Padre La Porta
Ieri si è tristemente spento all’età di 76 anni padre Vincenzo La Porta. I funerali saranno celebrati questa mattina alle ore 10:00 presso la chiesa San Pier Giuliano Eymard di Ragusa.
Le parole del professore Luciano Nicastro in suo ricordo.
“Te ne sei andato ieri in silenzio,servo buono e fedele. Sacerdote di Dio dal cuore grande e generoso hai tessuto la tela della nostra vita e dei nostri figli in modo umile, semplice ma profondo. Sei stato con noi nella buona e nella cattiva salute, nella grazia e nel perdono.
Hai servito con dolcezza e parresia la società ragusana nei suoi bisogni e nelle sue strutture di bene, evangelizzando e testimoniando per amore, con un eroico impegno quotidiano, un cammino di fede e di carità nelle strade del Quartiere e nelle ferite del tuo popolo.
Tu sei appartenuto realmente e visibilmente a tutti noi: uomini, donne e ragazzi,cittadini ed immigrati, santi e peccatori sulle strade di Emmaus. Dapprima a Santa Maria, dove abitavi con la tua bella famiglia patriarcale, poi al “Salvatore” dove da giovane sacerdote animavi e formavi il cuore dei giovani più con la virtù della pazienza che con le prediche e i rimproveri, ed infine qui a “S. Giuliano Eymard” dove erano tornate per le vie le processioni eucaristiche e gli altarini pieni di fiori …. e i canti antichi dei battezzati. Avevi ricevuto una eredità pastorale da Padre Giovanni Leggio e la avevi continuata unendo sul piano della Missione Evangelica nova et vetera.
Per i Sacerdoti di prima e per quelli come Padre La Porta la pastorale era un impegno a tempo pieno, caratterizzato da autentica vocazione cristiana e spirito di vero servizio. Si può dire che si alzavano presto a pregare, a confessare, a celebrare la S.Messa e i sacramenti e a fare la volontà di Dio nell’incontro dei poveri e dei disperati e al tramonto non finivano perché la sera aprivano le associazioni giovanili cattoliche, una specie di Oratorio.
Bisogna considerare il contesto civile e sociale di ieri e di oggi per capire l’immersione coinvolgente dei Sacerdoti e dei parroci sul piano del lavoro pastorale a tempo pieno. La religione accompagnava la vita sociale e istituzionale ed era, attraverso la loro evangelizzazione, presente nei momenti e negli eventi anche istituzionali. La nostra città di Ragusa si è profondamente trasformata sia nel corpo geografico che nell’anima cristiana. La zona grigia e i ghetti di indifferenza e di anomia umana e religiosa si sono allargati; si è diffusa a macchia d’olio la contraddizione e il mal di vivere fra i giovani e dentro i quartieri; è emersa dalle difficoltà sociali e dalla incredulità carsica la patologia e la devianza….. RAGUSA una città in piena transizione economica, sociale e spirituale trasferiva le sue contraddizioni, le sue disuguaglianze e i suoi acuti drammi dal centro storico alle periferie dei quartieri, dentro le famiglie e i mondi vitali (Scuola, Cultura, tempo libero…)
Padre Vincenzo La Porta senza risparmiarsi era immerso in questo contesto di problemi e di condivisione e vi portava sempre saggezza, rispetto e sobria misura. Aveva uno stile sacerdotale e pastorale signorile e squisito. Era paziente seminatore e saggio pastore delle anime. Era stato chiamato per queste sue doti e per la sua bella preparazione e la capacità di aggiornamento a dirigere l’ufficio catechistico, la formazione degli insegnanti di Religione e le attività connesse di gestione sociale della Scuola con gli Organi collegiali.
Ha vissuto a pieni polmoni spirituali il tempo della incomprensione e della secolarizzazione della Diocesi e della provincia. Apparteneva alla schiera dei miti ed umili di cuore, alla sequela sacerdotale più vicina al Cristo Sofferente e Amante. Solo Gesù ha conosciuto il suo cuore e le sue ore discrete e silenziose di opere di bene. Sereno e gioioso ha portato per oltre 50 anni il peso della Croce Gloriosa custodendo il deposito della FEDE e amministrando i sacramenti della Divina Misericordia.
A Lui bisogna rendere GRAZIE perché è vissuto per noi, per il popolo ragusano indossando dalla mattina alla sera la veste bianca del Sacerdote buono e fedele, pronto a servire e a perdonare, ricostruendo qui in Contrada Petrulli un piccolo mondo antico di fraternità operosa e di adorazione militante di GESU’ EUCARISTIA, Iddio che piange e che consola, Il Creatore, il liberatore e Redentore sino all’ultimo istante della sua bella vita.”