La San Vincenzo che ci piace
Le tante iniziative che propone la San Vincenzo per andare incontro alla società che cambia.
La San Vincenzo ci piace tutta, ma è anche giusto puntualizzare che ci sono delle cose che oggi ci piacciono più di altre, perché è bello vedere un’associazione che con sacrificio e volontà tende ad andare incontro sempre più alla propria città ed al proprio carisma. Vogliamo una San Vincenzo che nel bene applichi il detto siciliano “Cu mancia fa muddichi”, e noi li vogliamo fare “sti muddichi”. “Muddichi” che sono segno di amore ed impegno, segno di scontro col vecchio modo di pensare e che subito tende a trasformarsi in incontro ed apertura verso una società che cambia, un modo di lavorare che cambia, volti che cambiano ed un carisma che si rinnova. La tendenza è ad essere tradizionali, ma non per questo convenzionali e pian piano romperemo gli schemi, per essere sempre più aperti e veri verso chi ha di bisogno, dal papà che non ha la possibilità di comprare il panino al proprio foglio, al ragazzo che non riesce a compilare un curriculum vitae per cercare lavoro, dal professionista che ha bisogno di una parola di conforto, alla mamma che ha la voglia di imparare a cucire per poter risparmiare quei pochi euro, e chissà, trasformare una necessità in virtù, e fare dell’arte del rammentare una piccola professione.
Bando alle ciance, andiamo ai fatti, ed i fatti sono in piccola parte questi, ovvero l’esistenza di tre laboratori: ricamo e sfilato, corso di uncinetto e laboratorio di taglio e cucito, in tre diverse zone della città, perché la voglia è quella di abbracciare tutta la città di Vittoria, dalle campagne al mare, soprattutto oggi che ha bisogno di tanto affetto ed impegno.
E nel programma della festa del Patrono San Giovanni Battista, c’è un piccolo inciso nel quale si fa riferimento all’impegno di una presidente di conferenza, a tutta la conferenza al consiglio centrale e soprattutto a tutte quelle persone che hanno preso parte al corso, dalla maestra di sartoria alle apprendiste. Vi è stata la mostra dei lavori nati dal laboratorio e soprattutto vi erano tante “muddiche” che non verranno spazzate per buttarle in un cassonetto, ma per farne principio di pane futuro, futuro che ha inizio oggi.
Antonino Macca