Pubblicato il 26 Novembre 2024 | di Alessandro Bongiorno
0La festa della professione perpetua di suor Maria Gioiosa Speranza
Lo scorso 3 novembre è stato un giorno di grande festa per la famiglia religiosa del Verbo Incarnato e, in particolare, per il suo ramo femminile dell’Istituto Serve del Signore e della Vergine di Matará (SSVM). Ma è stato un giorno speciale anche per la comunità della Santissima Nunziata a Ragusa e per suor Gioiosa Speranza che ha emesso la sua professione perpetua. A Ragusa, per molti, è la “Valeria di Jonathan” la libreria che tutti abbiamo imparato a conoscere. Valeria, conseguita la laurea in psicologia e chiusa la libreria, ha infatti deciso di abbracciare la vita religiosa portando il suo carisma e il suo entusiasmo all’interno di questa congregazione di spiritualità ignaziana, nata in Argentina.
«La vita che tu scegli – ha detto il vescovo durante l’omelia rivolgendosi a suor Gioiosa Speranza – è la via della felicità, che ha poco conto per il mondo ma di grande importanza per chi segue il Signore. Abbandonati al cuore di Gesù, per ricevere amore e fedeltà e rinnovare ogni giorno il tuo Sì al tuo sposo al quale ti sei donata».
«Mi professavo atea – ricorda al telefono suor Gioiosa Speranza – sino a quando il Signore non ha messo sulla mia strada don Raffaele Campailla che è stato il mio primo padre spirituale. Ho iniziato come catechista in parrocchia, poi sono stata coinvolta nell’esperienza dell’evangelizzazione di strada di “Una luce nella notte” e ho collaborato con il centro Kerigma di Carlos Macias. Anche la libreria è stato un luogo di primo annuncio. Ma sentivo che mi mancava qualcosa, avvertivo un’inquietudine e partecipando a degli esercizi spirituali ignaziani compresi che il Signore mi chiamava ad altro. Iniziai così il discernimento vocazionale provando a tradurre ciò che avevo nel cuore. Nel 2016 sono entrata come novizia nel monastero di Segni, in provincia di Roma. Qui la maestra delle novizie mi propose come nome suor Maria Gioiosa Speranza. Mi piacque subito tantissimo. Il cammino è proseguito nel 2018 con la prima professione che ho confermato qualche giorno fa. Voglio ringraziare la mia parrocchia e padre Filippo che hanno preparato una cerimonia bellissima. In molti si sono emozionati e commossi. E voglio ringraziare anche il Vescovo che ha trovato parole bellissime e mi ha fatto un regalo davvero speciale. La sua omelia la considero un balsamo per la vita religiosa».
Nella chiesa della Santissima Nunziata c’erano anche tutto il consiglio generale dell’Istituto, la madre generale Maria Corredentora Rodríguez, la provinciale Madre Maria Virgen Blanca Ibarra, oltre a numerosi sacerdoti della nostra Diocesi.
«Il messaggio che mi sento di mandare a tutti e di non essere sordi e di lasciarsi guidare dallo Spirito Santo e dal padre spirituale. Rispondere sì dà senso alla vita. Ai giovani e alle giovani dico di rispondere sì con coraggio e generosità, senza alcuna paura».