Approfondimenti

Pubblicato il 18 Febbraio 2015 | di Redazione

0

SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI 2015

Pubblichiamo la presentazione agli incontri di preghiera tenuta da don Salvatore Converso direttore dell’Ufficio diocesano Ecumenismo e Dialogo

Dal 18 al 25 Gennaio  viviamo anche quest’anno la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Il tema è “dammi un po’ d’acqua da bere” Gv 4,7.

La proposta di preghiera e di riflessione ci arriva dal Brasile e, anche se non li conosciamo di persona, tuttavia siamo riconoscenti a quei cristiani per l’invito rivoltoci, che, ci porta tutti a sederci idealmente al pozzo di Giacobbe,  come un tempo avvenne alla donna di Samaria che ebbe la fortuna di incontrare personalmente Gesù , il divin Salvatore.

Mi piace riportare adesso un’affermazione contenuta nel documento cattolico-luterano: 2017: la riforma. Dal conflitto alla comunione: «abbiamo bisogno dell’esperienza, dell’incoraggiamento e della critica reciproca per giungere ad una più profonda conoscenza del Cristo».

Questo imperativo, ritengo, toglie qualsiasi fondamento ad atteggiamenti autoreferenziali e fonda le necessità dell’incontro intelligente, basato sulla stima reciproca e non sul pregiudizio.

Forse la non sufficiente stima reciproca è il tarlo più pericoloso per la fecondità dei rapporti ecumenici che, rischierebbero così di diventare formali, funzionali a buone relazioni superficiali, ma nella realtà poco incisivi nel vissuto ecclesiale e nella crescita dell’unità.

Penso proprio che il metodo teologico più recente in ambito ecumenico si basi proprio su questo: cioè che ogni chiesa tramite i propri teologi e pastori  si chieda che cosa possa imparare dalle altre chiese  per arricchire la propria esperienza del mistero di Cristo, dell’essere la Sua chiesa e di muoversi, perché no, su sentieri condivisi di annuncio del Vangelo. (sembra fantascienza!)

È la coscienza cristiana di domani che siamo chiamati a formare oggi. Forse non ce ne rendiamo conto sufficientemente, ma questo compito di grande responsabilità è anche una sfida, perché siamo chiamati a costruire la chiesa di domani, visto che l’ecumenismo è congenito al Cristianesimo.

Un Cristiano non ecumenico, o poco ecumenico, è, mi duole dirlo, infedele a se stesso perché tradisce la propria natura.

La divisione, le divisioni nella chiesa…è storia vecchia come la chiesa stessa: ci sono state divisioni non solo nel secondo millennio della storia cristiana, ma anche nel primo… addirittura nel secolo apostolico.

Ma l’anelito all’unità, tuttavia, non ci deve mancare, perché l’unità non è solo premessa della nostra credibilità, ma premessa della fede stessa.

Gesù ha parlato di unità, non noi. E di quale unità ha parlato e per quale unità ha pregato? Ce lo siamo chiesto?

L’unità di cui Gesù ha parlato e per la quale ha pregato non è in primo luogo l’unità tra noi, ma l’unità con Lui: che tutti siano uno. Ma dove? Ma come? Ma quando?

«Come tu, Padre, sei in me e io in te, che tutti siano anche’essi in noi». Gv 17, 21

Mi sembra, e se mi sbaglio sono pronto a ricevere la correzione, che l’unità per la quale Gesù ha pregato è in prima istanza l’unità con Lui.

Per questo, la vera prima divisione cristiana non è quella fra i cristiani, ma è la divisione da Gesù.

La problematica mi rendo conto è molto complessa e non intendo affrontarla adesso. Ma una provocazione voglio lanciarla, a me, a noi cattolici, anche ai non cattolici: non è l’unità tra noi, ma quella con Gesù che conferisce credibilità al Cristianesimo e da questa unità discende quella dei discepoli, tra noi.

C’è quest’unità? Non c’è?

Dico che c’è e non c’è e mi fermo.

Compito nostro è quello di rendere più ecumenico il nostro modo di essere cristiani, perché il Cristianesimo come dicevo prima è ecumenico.

Siamo divisi, sì, ma come riconosceva l’illustre prof. Paolo Ricca, valdese, il nostro compito dovrebbe consistere nel « trasformare le divisioni in differenze, in diversità. Perché sono divise le nostre chiese? Perché le differenze e diversità sono diventate divisioni. E come si creerà l’unità? Facendo sì che le divisioni tornino ad essere quello che erano all’origine, e cioè differenze, perché questa è l’unità cristiana».

Questo pensiero, condivisibile o meno, facciamolo diventare questa sera, e non solo questa sera, oggetto di richiesta nella preghiera.

La testimonianza di Angela Fazio

Come ormai avviene nella nostra Diocesi da almeno vent’anni, anche quest’anno, all’interno della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, nelle serate del  20 e del 21  hanno avuto luogo gli incontri di preghiera ecumenici.

Mercoledì 20 a Comiso nella chiesa di S. Biagio hanno preso parte all’incontro oltre al parroco ospitante don Innocenzo Mascali tutti i pastori che in diocesi aderiscono al dialogo ecumenico. A Scoglitti, il 21, nella Chiesa pentecostale New Creation , a fare gli “onori di casa” è stato il pastore Giuseppe Decorato, erano presenti anche il Vescovo, S. Ecc.za Mons.  Paolo Urso e Padre Nicolaj, parroco della parrocchia Ortodossa Rumena di Ragusa. Numerosi i presenti in tutte e due le serate; a dare il LA alla preghiera  e alla meditazione l’episodio evangelico sull’incontro di Gesù con la donna samaritana: Gv 4, 1-30.

Dopo l’introduzione di don Salvatore Converso, direttore dell’ufficio diocesano ecumenismo e dialogo, i rappresentanti delle diverse chiese,  proponendo e commentando brani delle Sacre Scritture, hanno centrato i loro interventi sull’incontro personale di ogni cristiano e Gesù… incontro da cui tutto dipende nella nostra vita di fede e di opere, la più importante delle quali è la reciproca carità.

Abbiamo vissuto, dunque, due bellissime serate in un’atmosfera accogliente e cordiale nelle quali evidente era l’umiltà di chi ama e rispetta Dio presente in ogni fratello credente, senza tradire la grazia, consegnata dallo Spirito Santo a ciascuno. Anzi, ognuno è apparso contento di ascoltare… imparando gli uni dagli altri le reciproche esperienze di grazia… come bene insegna Papa Francesco ai num. 244-246 di Evangelii Gaudium.

Un Canto, in special modo, fra quelli che sono stati curati e ben eseguiti nelle due serate, è stato particolarmente coinvolgente: “Gesù e la samaritana”. Tutti i presenti, cantandolo ad una voce, davvero abbiamo intimamente sentito quelle parole di Gesù come rivolte personalmente a ciascuno di noi, qualunque fosse la strada particolare per la quale Lui ci aveva incontrati, e chiamati a servirlo per lo stesso amore. E in quella atmosfera di intimità interiore con Gesù è scaturito un accorata invocazione al Pater e un caloroso scambio reciproco di comunione e di pace. È così bello volersi bene fino in fondo e dimostrarselo  senza ombre di secondi fini, così come ci insegna la scrittura: “gareggiate nello stimarvi a vicenda” (Rm 12, 10)!

Ci siamo augurati di cuore che mai più le DIFFERENZE diventino DIVISIONI…  lasciando allo Spirito Santo il compito di coronare a modo Suo l’opera, così bene incominciata, di ricucire la tunica lacerata di Cristo.

E non è già quest’aria che in queste sere abbiamo respirato, veramente, l’ecumenismo a noi possibile?…

 


Autore

"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Torna Su ↑