Pubblicato il 1 Dicembre 2015 | di Redazione
0Un nuovo fratello-maggiore per gli scouts iblei
“Vorremmo continuare a portare il nostro contributo per poter dire al termine della nostra giornata, di aver lasciato il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato”. Sono queste le parole pronunciate dal nuovo vescovo della diocesi di Ragusa, Mons. Carmelo Cuttitta, nella sua omelia tenuta in occasione della celebrazione eucaristica di inizio del suo ministero pastorale.
“Lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato”; sono le stesse parole usate da Baden Powell, fondatore dello Scoutismo, che per più di cento anni vengono tramandate da intere generazioni che aderiscono al Movimento scout. Parole che spesso risuonano anche nel contesto sociale ed ecclesiale. E proprio sabato 28 novembre scorso, con questo messaggio di incoraggiamento e di speranza il nuovo Pastore ha voluto concludere la sua prima omelia alla chiesa ragusana.
Ma già fin dal suo discorso in Piazza San Giovanni, che precedeva la solenne celebrazione eucaristica, parlando dell’impegno civile ed ecclesiale di ognuno, Mons. Carmelo Cuttitta aveva richiamato la suddetta espressione ‘scoutistica’ che riecheggia persino nella Evangelii Gaudium di Papa Francesco: “Una fede autentica che non è mai comoda ne individualista implica sempre un profondo desiderio di cambiare il mondo, di trasmettere valori, di lasciare qualcosa di migliore dopo il nostro passaggio sulla terra”. Ci fa così piacere che queste belle parole, a cui noi scouts crediamo molto, siano state pronunciate da Papa Francesco e ora anche dal nostro nuovo Pastore.
Caro Mons. Carmelo, ci rivolgiamo a lei confidenzialmente; Noi scouts – ed eravamo in tanti quel sabato 28 novembre -, siamo chiamati ogni giorno a cambiare questo mondo, a migliorarlo più di come lo abbiamo trovato. E’ il nostro programma di vita espresso e testimoniato nella Promessa e con l’adesione alla Legge scout. Lei davvero ci ha rallegrato con quelle parole a noi familiari! Speriamo quindi di portare avanti questo magnifico e avventuroso programma; e lo vogliamo fare seguendo lei che è stato posto a capo di questa Chiesa che è in Ragusa. Percorrere piste, sentieri e strade che ci conducono alla felicità, quella che lei stesso ci ha indicato nella sua omelia: “Un pensiero particolare vorrei far pervenire ai nostri giovani. Che vorrò incontrare prima possibile. Voglio fin d’ora dirvi: abbiate fiducia; il Signore non viene a togliere ma a donare: Voi desiderate la felicità: il Signore è la felicità. Lui solo dà senso alla vita: Lui solo è la Bellezza che voi cercate. Evitate quella doppiezza che umilia della vita nella quale cadono inesorabilmente tanti vostri coetanei che ricercano una felicità effimera nell’alcol o in paradisi artificiali. Voi non siete così: testimoniate questa vostra diversità e non voltate le spalle a chi – solo – vi dice la verità sulla vostra vita e può dare risposte vere alle vostre legittime aspirazioni”.
Caro Mons. Carmelo, lei si è presentato già accogliente, vicino a noi, anzi come uno di noi; ne è stata prova la sua risposta al nostro consueto e stravagante “applauso” che non è il semplice battito di mani, ma il grido gioioso delle antiche tribù indiane. Lei ci ha anche sorpreso: vedere un vescovo che si presenta col tradizionale saluto scout, che nel suo intervento ufficiale si rivolge scherzosamente a noi scouts presenti quella sera, che insieme a noi fa un imprevedibile selfie o che per ben due volte applaude come noi, discostandosi da formalismi e protocolli cerimoniali, tutto questo effettivamente ci sorprende ma ci fa anche ben sperare. Possiamo contare di un nuovo fratello-maggiore – per utilizzare un’altra espressione di Baden Powell – che potrà e dovrà aiutarci a crescere nella fede, speranza e carità di Cristo, buon pastore.
Auguri e benedizioni, dunque, carissimo Mons. Carmelo, ma soprattutto Buona Caccia e Buona Strada!
di Paolo Antoci