Pubblicato il 10 Marzo 2017 | di Saro Distefano
0L’archeologa Paola Pelagatti cittadina onoraria di Ragusa
Il sindaco di Ragusa ha conferito la cittadinanza onoraria a Paola Pelagatti. La grande archeologa, accademica dei Lincei, diventa ragusana anche formalmente, dopo esserlo stata di fatto da almeno mezzo secolo.
La professoressa, nata a Bologna ma da sempre in giro per l’Italia a scovare tesori archeologici, frequenta l’Isola da decenni, e sovente riferisce di essere stata molto coinvolta negli scavi siciliani, ed in particolare a Kamarina.
È nella sub-colonia greca sul mare Mediterraneo che una allora giovane ricercatrice giunge per fare luce su un promontorio e la sua città. Città entrata nella storia classica e citata da tutti i maggiori scrittori dei quattro secoli precedenti la nascita di Cristo. La Pelagatti a Kamarina scava seguendo le indicazioni che nei decenni precedenti avevano dato il maggiore tra tutti, il roveretano Paolo Orsi, e poi anche i locali Biagio Pace e Nino Divita. Ma la archeologa bolognese segue anche un istinto tutto suo che la porterà ad essere, nei decenni successivi, tra gli studiosi e ricercatori più apprezzati a livello internazionale. Kamarina, in sintesi, è la migliore palestra per prepararsi alle grandi campagne di scavo prima e all’insegnamento dopo.
Nella magica atmosfera dell’allora piccolo antiquarium, oggi il Museo Regionale di Kamarina, Paola Pelagatti lavorò tantissimo, per poi allargare le sue ricerche nelle altre aree archeologiche del ragusano (molte misconosciute ai più ma certamente fondamentali per gli studiosi e gli appassionati di storia antica). E che l’interesse, in uno all’affetto per queste contrade sia forte, è dimostrato dal fatto che la accademica dei Lincei torna appena possibile, sovente invitata per convegni e conferenze, e altrettanto spesso invitata dal suo allievo, quel Giovanni Distefano che ha di fatto raccolto il testimone della Pelagatti e portato avanti un serio discorso scientifico durato decenni.
Bene ha fatto l’amministrazione comunale ragusana a conferire la cittadinanza onoraria ad una donna che col lavoro e l’impegno ha mostrato il volto migliore della italianità, e che, come molti “continentali”, non riesce a resistere al fascino dell’Isola del Sole.