Pubblicato il 10 Maggio 2021 | di Redazione
0Le apparizioni nella grotta di Lourdes. Così la Madonna parla a ciascuno di noi
Nel grande mistero delle apparizioni della Madonna a Bernadette Soubirous ci sono momenti che ci lasciano confusi, direi quasi storditi per la vivissima luce che producono fino ad abbagliarci.
Il primo è riferibile alle modalità con le quali si realizza la presenza della Vergine Madre; una figura bellissima immersa in una bianca nube luminosa con una corona del rosario al braccio destro, sospesa a qualche metro dalla terra sulla quale Bernadette era rimasta ferma, sorpresa ed impaurita ma che, senza esitazione, si difende da questa cosa strana, stringendo la coroncina del rosario sempre presente nella tasca del grembiule.
Facile immaginare la scena: la Luce, incantevole, in alto rispetto a Bernadette malvestita, povera e malata. Importante coglierne il significato: Lui, in alto rispetto a noi, che scende giù per accoglierci con il Suo infinito Amore.
A questo primo speciale contatto visivo e durante tutte le apparizioni, 7 volte la Madonna parla a Bernadette e a lei affida messaggi di valore universale, che la veggente ci ha testimoniato. Ma sarà destinataria anche di missive che Bernadette non rivelerà mai a nessuno, infatti quando le chiedono se può riferirli al Papa lei semplicemente risponde: “non riguardano che me”.
La prima volta che la Madonna parla a Bernadette è durante la terza apparizione, il giovedì 18 febbraio.
Dalla prima (11 febbraio) era trascorsa una settimana durate la quale tra divieti paterni e curiosità delle amichette, la domenica “grassa” di carnevale (14 febbraio) un gruppetto di bambini si era recato alla grotta.
Con loro portano una boccetta di acqua benedetta presa alla chiesa, non si sa mai si trattasse di una brutta visione!
All’apparizione Bernadette asperge l’acqua benedetta e la Madonna sorride piegando dolcemente il capo .
Siamo ora a giovedì 18 febbraio; dalla seconda apparizione del 14 febbraio a Lourdes i commenti e le curiosità sono aumentati, anche la media borghesia si interessa alla vicenda.
Tra tutti la signora Milhet, neo-borghese che da cameriera aveva sposato il suo datore di lavoro ed ora utilizzava i servizi di Louise, madre di Bernadette, impone di accompagnare la ragazza alla grotta e risolvere il mistero; si accompagneranno a Antoinette (sua sarta personale) attrezzata con penna e carta sulla quale scrivere il nome della signora in bianco.
Così fanno e alla fine del rosario, recitato in ginocchio, Bernadette porge il foglio chiedendo: “volete avere la bontà di mettere il vostro nome per iscritto”.
Risposta lapidaria: “non è necessario”. È la prima volta che Bernadette sente la voce di Aquerò, come la chiama lei, che tradotto dal dialetto lourdese significa “quella là”.
E a seguire arriva la richiesta della Madonna: «volete avere la cortesia di venire qui per quindici giorni?».
Bernadette rimane interdetta dalla cortesia e rispetto riferito proprio a lei da tutti considerata “l’ultima”.
Dirà in seguito: «mi ha parlato come una persona parla ad un’altra persona», le dà del voi ! rispetta la dignità della persona; Bernadette acconsente con lo slancio del cuore ed ecco la promessa più importante e significativa del grande mistero delle apparizioni di Lourdes: «non vi prometto di rendervi felice in questo mondo ma . . . nell’altro».
Prima di commentare, un pensiero al contesto attualizzato a quel tempo.
In quel mondo di ieri, ma anche odierno, un mondo di egoismo, invidia, arrivismo nel quale la ragione ed il dio denaro sono i protagonisti di uno sviluppo economico-industriale sempre più lontano dai valori della fede e dalle testimonianze evangeliche.
In quel momento in una simbolica Grotta (maiuscolo perché rimanda ad un’altra importante Grotta), lontana dalla civile Lourdes, comunque rappresentata dalla signora Milhet e dalla sua sarta, la Madre di Nostro Signore luminosa e bella che vuole incontrare per accoglierla, la più umile, malata e povera persona che ogni sera, nel tugurio dove viveva, recitava il Santo Rosario.
Ed allora, per concludere questa breve riflessione, tenterei di racchiudere il tutto in tre parole pronunciate dalla Signora in bianco: non è necessario – in questo mondo – nell’altro.
Conoscere il titolo di un libro non ti consente di conoscere il suo contenuto, è necessario leggerlo bene per quindi comprenderne il messaggio.
Dio non gradisce la nostra superficialità, il nostro modo di vivere per titoli piuttosto che per contenuti.
Lui con noi vuole un rapporto continuo non occasionale, ci vuole amare sempre da vicino ed accanto a Lui.
Ma a quale mondo si riferisce Nostra Madre nel quale non può promettere di rendere felice Bernadette? Non avrei alcun dubbio che si riferisse al “mondo” che in quel momento, lì, era rappresentato dalla signora Milhet e dalla sua sarta; un mondo lontano dai veri valori della famiglia, un mondo che approssima ad un evento come quello delle apparizioni con curiosità, annacquata da una formale recita del rosario finalizzato alla conoscenza che le avrebbe fatto scalare parecchi scalini della cd società civile.
Non è questo il mondo di Nostro Signore, il Suo mondo è l’Altro, è il nostro Prossimo come Lui lo intende: «amerai il prossimo tuo come te stesso».
È il mondo del buon samaritano, è il mondo che abbraccerà Bernadette che dedicherà la sua vita alla cura del più debole, da malata ai malati dell’infermeria del Convento dove sarà infermiera e malata.
A Saint-Girdald Bernadette fa la sua professione e, come le altre, dopo i voti avrebbe dovuto ricevere l’obbedienza che l’avrebbe portata in giro per la Francia.
Ed invece niente di tutto questo, il vescovo la benedice ed esclama: vi affido l’incarico della preghiera.
Per tutta la vita resterà accanto all’altro e morirà felice di averlo potuto fare.
Riccardo Roccella