Camera di commercio, così no
Mentre il Cga blocca la nomina dei commissari delle nuove camere di commercio, sale la pressione del territorio affinché venga ridiscusso il perimetro di competenza dei nuovi enti camerali. In effetti, l’inclusione di Ragusa con Siracusa, Caltanissetta, Agrigento e Trapani rischia di trasformare la Camera di commercio in un ente utile solo a rilasciare documenti e sbrigare un po’ di burocrazia. L’intervento del Cga conferma, tra l’altro, che il riordino è stato deciso in fretta e male. A Ragusa si aggiunge anche che l’operazione è stata portata a termine senza una logica e senza sentire l’esigenza di un confronto con le imprese e con il territorio. Un pastrocchio, insomma.
In un territorio che sino a qualche anno fa era portato ad esempio per il dinamismo del suo sistema produttivo, la Camera di Commercio ha saputo svolgere un ruolo di regia, peraltro in collaborazione con Asi, Provincia e con un sistema delle imprese e del lavoro che è stato cancellato da scelte politiche perdenti e da “razionalizzazioni” che hanno portato fuori provincia anche le sedi di sindacati e organizzazioni di categoria. Le imprese, in mezzo a tempeste extra sistema, sono state lasciate senza quella forza in più che ha consentito di superare difficoltà ed isolamento.
Già la creazione della Camera di Commercio del Sud-Est con l’accorpamento di Ragusa a Catania e Siracusa aveva creato dubbi e sospetti pur mantenendo una qualche sua logica e il forte interesse legato alla gestione dell’aeroporto di Catania a fungere da cemento.
«La cura – dichiara Riccardo Roccella, presidente della Camera di commercio di Ragusa dal 2000 al 2005 – si è rivelata peggiore del male. Non vedo nessuna logica nella scelta di mettere insieme territori diversi e vocazioni economiche diverse. Ricordiamoci che Ragusa è una delle poche province che ha un Pil dell’agricoltura a due cifre e peculiarità ed eccellenze che meritano di essere valorizzate».
Si può ancora rimediare?
«Si può e si deve porre rimedio. Il territorio deve ritrovare unità d’intenti e la Regione deve farsi sentire. Non può accettare che scelte come questa siano calate da Roma senza nessun raccordo. Il Presidente della Regione deve essere il presidente di tutti i siciliani e lavorare nell’interesse di tutti i siciliani. Occorre rivedere la geografia delle Camere di Commercio in modo coerente».
Era meglio la Camera del Sud-Est con Catania?
«Era meglio quando Ragusa era autonoma e a quello occorre mirare. La Camera del Sud-Est con Catania e Siracusa era utile solo alla gestione di una grande azienda come l’aeroporto di Catania. Qualcuno si è forse lasciato ingolosire da questa prospettiva ma oggi quella pagina è chiusa. Dobbiamo ragionare in maniera costruttiva, guardando al futuro. Nel rispetto della territorialità, troverei eventualmente possibile mettere insieme Ragusa, Siracusa, Caltanissetta unite da interessi comuni: la riconversione dell’industria petrolchimica, l’economia agricola e turistica, la realizzazione dell’autostrada Siracusa-Ragusa-Gela, il rilancio dell’aeroporto di Comiso».