Società

Pubblicato il 6 Novembre 2023 | di Redazione

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Ricostruire e creare fiducia

Solo una rete che crea fiducia può costruire una comunità. Una comunità di persone e di realtà consapevoli delle proprie e altrui ricchezze, capaci di lavorare insieme per il bene dei più giovani.

Tutto questo è progetto Ri-belli, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Bando Un passo avanti, Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, capofila l’Associazione I Tetti Colorati Onlus, in partenariato con Aksara Cooperativa Sociale, Abaco – il teatro conta, Associazione Lauretana, Ztl Media Group S.r.l., l’Università degli Studi di Catania – Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, gli Istituti Comprensivi “Cap. B. Puglisi” di Acate, “Vann’Antò” di Ragusa- plesso Ecce Homo e “Psaumide di Camarina” di S. Croce e il Comune di Acate.

Ri-belli, con le sue storie.

Storie che si intrecciano a scuola con Ri-Belli per imparare, azione sviluppata da I Tetti Colorati, l’Associazione Lauretana e la Cooperativa Aksara in collaborazione con insegnanti, referenti scolastici e i dirigenti scolastici.

Tre équipe multidisciplinari composta ciascuna da un pedagogista, due psicologi e un assistente sociale, mediatori di lingua araba, albanese, rumena e spagnola. Colloqui con docenti e genitori, supporto psicologico e pedagogico a singoli e gruppi di studenti, supporto all’apprendimento, mediazione linguistica e culturale. Importanti i percorsi di alfabetizzazione emotiva e dinamiche sulle relazioni e contro il bullismo per decine di classi, a cui anche alcuni docenti hanno preso parte potendo così scoprire lati sconosciuti dei propri alunni e guardarli con occhi diversi.

Una squadra che ha saputo valorizzare i propri punti di forza, soprattutto di fronte alle difficoltà quando, in piena pandemia, le fragilità sono andate amplificandosi costringendo tutti ad un adattamento creativo. Non abbiamo potuto rispondere a tutti i bisogni e alle richieste, ma abbiamo sempre cercato di dare il meglio che potevamo.

«La stima e la fiducia sono l’unica strada possibile – dice Letizia Cascone assistente sociale – Siamo riusciti ad agganciare emotivamente i ragazzi, anche quelli con maggiori difficoltà».

«Il nostro sguardo ha trasfigurato il territorio e la bruttezza stessa, osservando la bellezza dietro i bisogni e le fragilità di ragazzi e genitori – riferisce la psicologa Delizia Di Stefano – Questi ultimi erano molto più sereni dopo i colloqui, non immaginavano di trovare questo tipo di sostegno, all’insegna dell’empatia e dell’assenza di giudizio un cammino comune».

La mediazione linguistica, in particolare, è risultata fondamentale non solo per gli alunni ma anche per i genitori che non si sono sentiti più “diversi” ma, compresi in un clima accogliente, rassicurante e pro attivo, si sono mostrati via via sempre più disponibili e attenti ai percorsi scolastici dei figli.

Ri-Belli per crescere, invece, curato da Aksara, ha coinvolto oltre 30 minori tra i tre mesi e i cinque anni, a Marina di Acate nel Presidio Caritas e a Ragusa nella Ludoteca La Pannocchia, con l’obiettivo di rispondere ai bisogni di socializzazione e crescita, sostegno ed educazione emotivo-affettiva, supporto alle famiglie con difficoltà di conciliazione lavoro – famiglia. «Hanno fatto amicizia, ora si fidano dell’adulto, hanno appreso l’italiano, possono andare a scuola il prossimo anno avendo appreso delle basi migliori» raccontano le educatrici Emanuela Gurrieri e Irene Tuccio. «Tanti piccoli progressi e gioia nei loro occhi. Tutto questo ci ha ricompensato dalle fatiche legate alle distanze e ai lunghi tempi di attesa, così come la meraviglia condivisa con i bimbi in un contesto di estrema bellezza (la spiaggia, il mare, le conchiglie, la luce) e le relazioni con le mamme, che all’inizio sembravano lontane eppure si rivelavano donne come noi. I confini si azzeravano»

Ugualmente a Ragusa, soprattutto nell’ultimo anno è stata scoperta la bellezza del fare insieme alle mamme. «Ci siamo incontrati a metà strada, tra il nostro e il loro pensiero, senza pretese di aver ragione, mantenendo delle regole di base, ma cercando di capire per esempio le culture alimentari diverse; anche le situazioni spiacevoli ci sono servite a fare esperienza e crescere» afferma l’educatrice Chiara Tumino. Così per Veronica Scribano  «è stata un’opportunità di confronto con metodi educativi di culture diverse, abbiamo riflettuto tanto! Abbiamo potuto crescere anche come genitori, come persone e professionalmente».

Nell’ottica interculturale è stato fondamentale il collegamento del servizio infanzia con le operatrici housing first di Ri-belli per abitare che accompagnavano i bambini e mediavano con le famiglie seguite, fornendo importanti chiavi di lettura per comprendere aspetti culturali ma anche i vissuti difficili, a partire dal disagio abitativo.

«La casa in quanto espressione di sé e strumento fondamentale per la crescita del minore e di ciascuna persona, è necessaria per costruire, o ricostruire un’identità personale e familiare. Ripartire dalla casa significa dare nuova dignità alla persona e alla famiglia. E poiché spesso si tratta di persone sole, invisibili o non considerate e abbandonate a se stesse, insieme alla casa, altro aspetto fondamentale è ricreare un sistema di affetti e di relazioni che aiuti l’individuo e la famiglia a sentirsi amati e diventare autonomi». Affermano Fabrizia Macca e Rudina Myrteli.

La casa va pure intesa in senso ampio, oltre le mura domestiche. «Sono albanese – prosegue Rudina Myrteli – e sono venuta qui in Italia parecchi anni fa con la mia famiglia. Ciò che mi ha dato la possibilità di crescere e di integrarmi è stato proprio avere la certezza di avere un luogo sicuro dove stare e delle persone che mi hanno accolto e dato la possibilità di crescere. Anche questi ragazzi meritano questa possibilità. Alla base c’è l’accogliere e accettare l’altro, così come è. Quando c’è dialogo e comunicazione, nascono solo cose belle».

La casa, dunque, e le relazioni genitori-figli-comunità sono stati al centro dell’azione di Ribelli per Abitare, a favore di 23 minori, per quattordici nuclei familiari del Centro Storico di Ragusa Superiore e di Marina di Acate, dentro un piano educativo che ha previsto l’assegnazione di doti educative per la cura di spazi domestici e la partecipazione ad esperienze di socializzazione, inoltre un attento e continuo lavoro di rete con i servizi del territorio e con le scuole.

Ed il lavoro di comunità è stato al centro dell’azione Ri-belli per avvicinarsi soprattutto in questi ultimi mesi di progetto, dedicati alla costituzione di una rete di vicinanza solidale e di volontari in ognuno dei territori coinvolti. Supporto scolastico pomeridiano,  insegnamento dell’italiano per i genitori, accompagnamento a scuola e ai servizi, laboratori e momenti di socialità, passeggiate e iniziative di sensibilizzazione sono state alcune delle iniziative promosse e realizzate da decine di volontari e dagli operatori di comunità grazie alla disponibilità e al coinvolgimento delle parrocchie e altri servizi già attivi con cui si  è inteso valorizzare le risorse presenti, per dare continuità alle esperienze positive avviate. Continuare seminare altri semi di bellezza e solidarietà da far germogliare con l’aiuto di chi vorrà collaborare. Questo è il nostro invito. Perché la ricerca della bellezza non finisca con il progetto ma diventi un tratto distintivo delle nostre comunità.

Domenico Leggio – direttore Caritas – si dice soddisfatto ripensando all’interrogativo in fase progettuale: cosa possiamo fare e come possiamo rispondere alle tante complessità che rileviamo nei diversi territori della nostra Diocesi? Si è partiti dalla esperienza dei diversi partner per raggiungere e valorizzare le ricchezze delle persone incontrate (ragazzi, famiglie, docenti, istituzioni, comunità) facendoli diventare protagonisti del cambiamento superando in tanti casi meccanismi di esclusione ed isolamento. Quindi non problemi da risolvere (“bruttezze”) ma l’individuazione delle ricchezze su cui possiamo impegnarci a tirar fuori il bello ed il vero. Ed è questo il cuore della nostra collaborazione, con l’Associazione I Tetti Colorati e gli altri partner, poiché direttamente o indirettamente è stata agita un’azione pastorale che ha messo al centro le persone e le comunità ecclesiali e civili di un territorio bello attraverso l’azione messa in campo da “Ri-Belli”.

Davide Allocca
Valentina Distefano


Autore

"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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