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Pubblicato il 5 Aprile 2024 | di Alessandro Bongiorno

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Se è scaccia, è ragusana!

Nella scaccia c’è una parte dell’identità ragusana. Un passato che si tramanda con i suoi sapori, i suoi odori, i suoi tempi lenti, un premio alla sapienza delle mamme e delle nonne e alla fatica del lavoro dei campi. Tra i tanti prodotti della nostra eccellente gastronomia è forse quello che più lega tradizioni e cultura. Una tradizione che si trasforma in acquolina quando dal forno iniziano a propagarsi i primi profumi e che sin da bambini crea una dipendenza in grado di superare tempi e spazi e che lega tutti i ragusani in qualsiasi parte del globo abbiano fissato la propria residenza.

Ora la scaccia diventa anche ambasciatrice della città e del territorio e, perché no, occasione di sviluppo. Per valorizzare la città e questo suo prodotto tipico il Comune di Ragusa ha deciso di attribuire alla scaccia il primo marchio De. Co. (Denominazione Comunale). Una decisione che, per una volta, ha messo tutti d’accordo.

Nella scaccia, in effetti, c’è tanto di Ragusa e del suo territorio: la farina con il grano delle nostre campagne, l’olio degli ulivi secolari della dop Monti Iblei, il cosacavaddu o il Ragusano dop, la passata dei pomodori resi dolci dal clima e dal sole.

Il marchio identificherà la “Scaccia rausana co pummaroru e cosacavadu”. Potrà essere attribuito a quelle attività che si impegneranno a seguire un disciplinare di produzione che è quello che ci è stato tramandato e che è stato messo a punto da una commissione di esperti. Un valore aggiunto alle produzioni che intendono puntare sulla qualità e sugli ingredienti a chilometro zero. Il logo è stato realizzato dall’illustratore Carlo Blangiforti. Si tratta di un disegno che raffigura la tartaruga Testudo hermanni”, un animale noto per la sua simpatia e saggezza, che ha da sempre accompagnato la vita delle persone nei giardini, in campagna e nelle città nelle nostre zone. «Vogliamo tenere insieme – ha spiegato l’assessore allo sviluppo economico Giorgio Massari – identità e cultura ed economia locale», perché, ha aggiunto il sindaco Peppe Cassì, «con il marchio De.Co. vogliamo promuovere ancora di più la scaccia e tentare di allargarne la presenza sul mercato oltre i nostri confini».

L’attribuzione del De. Co. è solo il primo momento di una strategia che andrà arricchendosi di altri momenti dedicati alla promozione e alla valorizzazione della scaccia. Magari allargando la De. Co. anche alle scacce con le melanzane, i broccoli, la ricotta, gli spinaci che accompagnano la scaccia regina “co pummaroru e u cosacavaddu”.  Per una città e un territorio che hanno saputo trovare nel turismo enogastronomico una nicchia interessante di lavoro e sviluppo si tratta di un altro tassello che va al suo posto. Trasformando in un futuro possibile e in un presente da costruire una delle espressioni meglio riuscite del nostro passato. Viva la scaccia ragusana!

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Autore

Giornalista, redattore della Gazzetta del Sud e condirettore di Insieme. Già presidente del gruppo Fuci di Ragusa, è laureato in Scienze politiche.



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