Pubblicato il 28 Ottobre 2024 | di Enrico Giordano
0Condividere non solo i bisogni ma il senso stesso della vita
A novembre ormai è un classico anche perché ci accompagna da 28 anni la Colletta Alimentare o, meglio, la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare© (Gnca). Il nome descrive perfettamente di cosa si tratta: una raccolta di alimenti a favore di chi stenta a sbarcare il lunario.
Forse non tutti sanno che la Gnca non è una cattedrale nel deserto, un’attività fine a se stessa, ma è solo l’aspetto emergente (uno spin off direbbe qualche giovane anglofono) di un lavoro che dura tutto l’anno quello del Banco Alimentare. L’idea di recuperare, anziché buttarlo, quello che commercialmente è uno scarto (ma perfettamente commestibile) per distribuirlo a chi non riesce ad accedere alla normale catena distributiva non è nuova, ma neanche tanto vecchia: il primo nucleo lo troviamo nel 1967 a Phoenix in Arizona (Usa). Là ad un volontario, John Van Hengel, una signora indigente con dieci figli ed il marito in prigione rivelò di provvedere alla sua famiglia con gli scarti si un supermercato. In Italia nasce nel 1989 dall’incontro di due grandi personalità: Danilo Fossati, proprietario della Star, e don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione (ora “servo di Dio”), l’uno con le eccedenze dei propri stabilimenti, l’altro che indicava ai suoi ragazzi la Carità come una delle dimensioni della vita.
Il lavoro del Banco Alimentare consiste nel raccogliere le eccedenze dall’industria, dalla grande distribuzione, dall’agricoltura (perfino partite di pesce sequestrato) e ridistribuirlo gratuitamente ad enti (7.362) che su territorio raggiungono i bisognosi (circa 1,8 milioni) e nel rispetto di tutte le normative che regolano la delicata materia.
Un giorno all’anno il Banco si rivolge direttamente ai consumatori sia per fare conoscere il suo “mondo”, sia per approvvigionarsi di alimenti “pregiati” con poco scarto (scatolame, omogeneizzati ecc. ecc.), ma soprattutto per condividere un gesto di carità che in ultima analisi è alla base dell’iniziativa; tanto che le “10 righe”, che annualmente ispirano i volontari, attingono a piene mani dal magistero del Papa, in particolare dal messaggio per la “Giornata Mondiale dei Poveri” immediatamente successiva (17 novembre): «I poveri hanno ancora molto da insegnare, perché in una cultura che ha messo al primo posto la ricchezza e spesso sacrifica la dignità delle persone sull’altare dei beni materiali, loro remano contro corrente evidenziando che l’essenziale per la vita è ben altro…».
Far parte di questo gesto è facile: basta accogliere cordialmente la proposta dei volontari che giorno 16 novembre troverete davanti ai maggiori supermercati e fare un po’ di spesa in più (a lunga conservazione: scatolame, olio, omogeneizzati…) oppure potete condividere un paio d’ore del vostro tempo per allargare il gesto nel maggior numero di supermercati. I primi volontari provengono dalle 36 strutture convenzionate col Banco Alimentare in provincia (che poi distribuiranno tutti gli alimenti raccolti), ma non occorre essere dei “professionisti”: è una cosa che può fare chiunque (previa iscrizione al sito https://colletta24.bancoalimentare.it: maggiorenni e non, studenti ed insegnanti, single e famiglie, civili e militari, laici e consacrati. Vi aspettiamo.
Enrico Giordano
Resp. Prov.le Gnca