Pubblicato il 27 Novembre 2024 | di Alessandro Bongiorno
0«Eccellenza, ci dia regole precise per purificare la tradizione»
«Purificare la tradizione da quegli eccessi che portano divisioni e sofferenze»: è quanto hanno chiesto al Vescovo i fedeli della comunità di Giarratana che hanno incontrato in assemblea monsignor Giuseppe La Placa e il Vicario generale, don Roberto Asta. L’assemblea era stata convocata dopo che il parroco, don Francesco Mallemi, aveva chiesto al Vescovo di essere sollevato dall’incarico. Tra le motivazioni delle dimissioni proprio le difficoltà incontrate nella predisposizione dello Statuto dei comitati. Il Vescovo e il Vicario generale hanno raccolto la rabbia, l’amarezza, la stanchezza e il senso di smarrimento di tutta la parrocchia Maria SS. Annunziata e San Giuseppe che ha invocato un intervento forte, anche attraverso l’emanazione di regole precise, per mettere fine a quella che rischia di divenire una pericolosa deriva. Unanimi apprezzamento, affetto e vicinanza a padre Francesco che, in questi anni, era riuscito a portare l’annuncio del Vangelo a tutti e a ravvivare la pratica della carità che è da sempre ben radicata nel cuore dei giarratanesi. Rabbia, amarezza, smarrimento e, talvolta angoscia, trovano le loro motivazioni anche per la brusca interruzione di un cammino di fede condiviso che stava dando i suoi frutti dal punto di vista pastorale. Alcuni interventi hanno anche evidenziato l’importanza delle tradizioni e delle feste religiose che però devono essere intese come momenti per trasmettere fede e gioia, occasioni per vivere la fede e la devozione verso i Santi in modo genuino e non certo come strumenti per lacerare la comunità stessa.
Don Francesco Mallemi ha chiesto al Vescovo di essere sollevato dall’incarico di parroco e di essere assegnato a un altro incarico, al termine di un anno che ha definito «impegnativo e faticoso». Una scelta «fatta a malincuore, per stanchezza. Dopo essermi speso nel cercare di riprendere la comunità e anche di cercare di portare ordine e unione tra le varie realtà della parrocchia, stanco di tante situazioni ho deciso di chiedere il trasferimento in un’altra comunità perché penso di non essere più capace nel gestire queste situazioni. È una scelta fatta con serenità. Ho cercato di servirvi nel miglior modo possibile, mettendomi a disposizione vostra nei rapporti cercando di valorizzare sia i luoghi di culto, che le tradizioni. Insieme con il vescovo abbiamo deciso di annullare il nuovo statuto dei comitati che non ha portato a nessun miglioramento della situazione. Lo scopo era quello di mettere ordine nei punti dove spesso si creavano incomprensioni e tensioni, seguendo il criterio dell’uguaglianza. Ma lo statuto non ha portato i risultati sperati».