Vita Cristiana

Pubblicato il 26 Marzo 2018 | di Silvio Biazzo

Benedizione delle palme in chiesa: mai successo a Ibla

La processione, in forma ridotta, con i fedeli che sono rimasti sistemati tra i banchi del Duomo, si è tenuta all’interno con i ministranti che hanno preceduto padre Floridia con indosso il piviale cerimoniale. Nonostante tutto, la celebrazione eucaristica è stata molto partecipata a testimonianza di come i riti della Settimana santa a Ibla, sostenuti dal Comune di Ragusa, siano particolarmente sentiti dalla comunità dei fedeli.

“Il trionfo della semplicità e dell’umiltà. Approfittando del fatto che in queste giornate il nostro cuore possa essere purificato, viviamo la Settimana santa in maniera profonda cosicché possa fare parte del nostro cammino in silenzio, avvicinandoci al traguardo spirituale della Resurrezione. Gesù che muore è un uomo da seguire, ascoltare e adorare per quello che è”. Sono le riflessioni fatte dal parroco della Chiesa madre di San Giorgio, don Pietro Floridia, a Ragusa, dopo avere benedetto palme e ramoscelli d’ulivo portati dai fedeli e che gli stessi hanno poi condotto a casa quale simbolo di pace. Una novità, però, per certi versi storica ha caratterizzato il rito: a memoria d’uomo, così come ha ricordato lo stesso parroco, una cerimonia di benedizione delle palme non si era mai tenuta al chiuso. Ovviamente, tutto è stato dovuto alle avverse condizioni atmosferiche, La tradizione, in questo caso, è stata sconfitta dal maltempo.
Ma ritorniamo alla cerimonia della domenica delle palme: Padre Floridia ha voluto mettere in rilievo come “l’evento gioioso iniziale è rappresentato dalla domenica delle Palme che ci introduce alla Passione ma che, allo stesso tempo, ci proietta verso la Resurrezione. Sappiamo che Cristo ha vinto il mondo e che alla fine la forza dell’amore del Crocifisso risorto vincerà le stoltezze e le resistenze degli uomini”. I riti della Settimana santa, a Ragusa Ibla, assumono una speciale connotazione, nell’ambito della celebrazione del Quarantore di adorazione del Santissimo Sacramento per ricordare il periodo durante cui Gesù rimase nel Sepolcro. Si tratta di riti animati nel contesto di momenti di fervente adorazione animati dalle varie confraternite presenti nel quartiere barocco. La tradizione vuole che in questo giorno si svolgano tre processioni che, recanti i simulacri che rispettivamente le contraddistinguono, muovono, lungo le stradine dell’antico borgo, sino al Duomo dove ci sarà poi il fervorino eucaristico tenuto da padre Renato Dall’Acqua, carmelitano. Le chiese coinvolte sono quella dell’Itria, in salita Commendatore, con la processione dell’Addolorata. Poi è la volta della chiesa della Maddalena, in corso XXV aprile, con la processione della confraternita “Santa Maria Maddalena”. E per finire l’altra processione parte dalla chiesa dell’Annunziata, in via Orfanatrofio, con la processione di Gesù alla Colonna animata dalla confraternita “Santissimo Rosario – Sciabica”. Passiamo al lunedì santo, altre due processioni: la prima in serata muoverà dalla chiesa di San Giacomo apostolo, all’interno dei Giardini iblei, con il gruppo statuario di “Gesù nell’orto degli ulivi”. Alle 20 poi dalla chiesa di Santa Lucia, in via Torrenuova, la processione con la “Pietà” animata dalla confraternita “Buona morte”.

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Autore

Silvio Biazzo

Giornalista Pubblicista dal 1980 , ha collaborato con Radio Insieme, Avvenire, Giornale di Sicilia e Gazzetta del Sud e tv locali, diploma di Maturità Classica, studi universitari in Giurisprudenza , dal 1993 insignito della Onorificenza di Cavaliere dell’ O.M.R.I.



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