Pubblicato il 6 Marzo 2019 | di Redazione
0Un carnevale nel segno della solidarietà
Carnevale in festa con i due appuntamenti organizzati dalla Fondazione San Giovanni Battista in collaborazione con il Comune Di Comiso e la Cattedrale San Giovanni Battista di Ragusa.
“Sono stati due appuntamenti di grande successo – racconta Renato Meli, presidente della Fondazione San Giovanni Battista – e pieni di una sana gioia. A Torre di Canicarao abbiamo aperto le porte del progetto SPRAR Accoglienza Casmenea. Con piacere abbiamo ricevuto il sindaco Maria Rita Schembari, i referenti dei servizi sociali, i docenti del CPIA di Comiso, l’Associazione Calicantus, le altre realtà del terzo settore presenti, ma soprattutto i bambini che con la loro innocente spensieratezza non hanno guardato il colore della pelle. Sono stati loro a rendere magico questo giorno. A Ragusa la partecipazione è stata talemente ampia da far capire, qualora ce ne fosse bisogno, che la città, e in particolare il centro storico, hanno bisogno di momenti di aggregazione”.
A Comiso una ulteriore nota di colore: tra i protagonisti della festa il gruppo degli “Smile boys” composto da 6 giovani ospiti del progetto SPRAR. “I ragazzi – spiega Alessandro Guastella, responsabile del progetto Accoglienza casmenea – provengono da Togo, Senegal, Gambia e Mali ma formano un gruppo unito. Hanno cantato in occasione del Carnevale di Comiso svoltosi il sabato e, a grande richiesta, hanno proposto un bis in occasione della festa di lunedì scorso”.
Diversa l’impostazione per il Carnevale nel capoluogo. “A Ragusa – aggiunge Antonio La Monica, responsabile dello SPRAR Vivere la vita – abbiamo donato una festa a tutti i bambini del quartiere di San Giovanni, una zona della città che è sempre più vissuta dagli stranieri e che sente l’esigenza di una maggiore integrazione. Qui le ragazze ospiti del progetto SPRAR Vivere la vita hanno dato dimostrazioni di abilità nella decorazione delle unghie e nella difficile arte delle treccine. Al termine della festa, animata con professionalità dai nostri operatori e dai volontari del Servizio civile, moltissimi bambini e genitori ci hanno pregato di replicare simili iniziative”