Attualità

Pubblicato il 1 Giugno 2020 | di Redazione

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Far star bene tutta la comunità. Ecco la grande dignità di ogni lavoro

In queste lunghe e tristi settimane di pandemia cresce giornalmente il sentimento di gratitudine che tutti noi avvertiamo verso il personale sanitario che si sta spendendo in modo eroico per assistere al meglio i pazienti che lottano contro il virus. Lo stanno facendo senza risparmiarsi, anche mettendo a rischio la propria vita, come purtroppo è avvenuto per tanti di loro, “santi della porta accanto”, così li ha ricordati il Santo Padre.
Questo pensiero mi ha fatto riflettere sulla dimensione del lavoro; in fondo loro stanno svolgendo il proprio lavoro, per il quale sono pagati! È proprio questo il punto su cui vorrei porre l’attenzione. Questo tempo ci sta facendo toccare con mano il vero valore del lavoro, la sua grande dignità che rende attuale un detto che più volte sentiamo ripetere “il lavoro nobilita l’uomo”.
L’esempio dei lavoratori della sanità, come sopra detto, ne è l’aspetto più visibile e, a scanso di equivoci, è sicuramente il contributo più significativo che l’intera nazione sta ricevendo; ma in questo tempo di grave crisi vorrei dare anche un giusto riconoscimento a tutti i cittadini lavoratori che grazie all’impegno giornaliero stanno contribuendo a tenere in piedi la nostra nazione partendo dalla considerazione che “siamo tutti sulla stessa barca e tutti insieme ci salveremo”.
Allora mi piace mettere in evidenza la grande dignità di ogni lavoro, dal più semplice al più illuminato, compreso quello dei governanti, che dipende esclusivamente dal modo in cui ciascuno di noi, cittadino lavoratore, lo mette in pratica. Oggi sperimentiamo, molto meglio dei tempi passati, come è necessario sentirci comunità, che implica sia un sentimento religioso che civile, e come tramite il lavoro ci sosteniamo l’un l’altro.
Ecco allora che il lavoro non è più solo lo strumento che ci deve dare il sostegno economico per il mantenimento delle nostre famiglie e delle nostre aziende e per farle guadagnare sempre di più, ma assurge al suo valore nobile: far stare bene la comunità.
Recentemente le televisioni nazionali ci hanno ripresentato due grandi figure, l’imprenditore Adriano Olivetti e il medico San Giuseppe Moscati, autentici testimoni di una dimensione del lavoro che diventa mezzo di crescita e di sviluppo per la società e non di arricchimento personale. Da queste testimonianze e dall’esempio del personale sanitario dobbiamo allora riconsiderare il nostro approccio al lavoro, nel nostro quotidiano, nel rapporto con il nostro collega, nel rapporto con l’ambiente e soprattutto nella relazione con il nostro interlocutore che, ricordiamocelo soprattutto quanti ci riteniamo cristiani, è sempre un nostro fratello e quindi è il volto di Cristo che si manifesta attraverso di lui.

Saro Schininà

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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