Riscoprire le radici, progettare il futuro Anche a Ragusa una “Carta dei valori”
Con la piantumazione di un albero di melograno nel giardino della Curia, ha avuto inizio la sessione ragusana del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa sul tema “Giovani e Impresa: riscoprire le radici, progettare il futuro”. Ai piedi dell’albero un’etichetta con una citazione del compianto monsignor Adriano Vincenzi a conclusione della precedente edizione: «Questo è il momento delle persone che ce la mettono tutta nel fare quello che devono fare, nell’adempiere alle loro responsabilità». Anche Ragusa inoltre, insieme ad altre 16 città, propone una «Carta dei valori, per un impegno condiviso» finalizzata alla realizzazione di progetti concreti di sviluppo del territorio orientati al bene comune.
Il Festival della Dottrina sociale, giunto alla decima edizione e dal titolo generale “Memoria del futuro”, è una consolidata occasione di approfondimento e discussione sugli insegnamenti sociali della Chiesa e si è svolto tradizionalmente a Verona; quest’anno la formula itinerante ed online supera le limitazioni della pandemia. «Il titolo generale del Festival che accomuna le città italiane – spiega Fabrizio Iacono, animatore delle giornate iblee – è un ossimoro che nell’enciclica di Papa Francesco, “Fratelli tutti”, indica la necessità di disegnare percorsi di un nuovo incontro. Il Papa invita ad assumere il passato per liberare il futuro da insoddisfazioni, confusione e malessere».
È con lo sguardo verso il futuro, rappresentato dai giovani e dal mondo giovanile che Ragusa si stringe in un patto di intenti e di collaborazione fra Istituzioni, Enti, Associazioni per favorire l’attenzione ed il protagonismo del mondo giovanile quale opera di valore.
«La città di Ragusa – evidenzia Andrea Pizzo, giovane organizzatore della manifestazione – si riappropria della consapevolezza di una comunità coesa, inclusiva, fraterna, rispettosa della dignità di ogni singola persona, con la convinzione che solo attraverso i principi della solidarietà e della sussidiarietà si può progettare una città sostenibile socialmente e che abbia a cuore non solo il proprio territorio ma anche tutto il Creato».
«La Carta dei Valori, per un impegno condiviso – sottolinea Renato Meli, direttore dell’ufficio diocesano – è il risultato di un’attività di analisi e di confronto, tuttora in itinere, che ha coinvolto in primo luogo le realtà espressioni del mondo giovanile della città, tra le quali la Consulta giovanile del Comune di Ragusa, e tutti gli enti che è stato possibile raggiungere in questo periodo di emergenza sanitaria. Si vuole innescare un processo cui potranno aderire tutti coloro che ne condividono lo spirito e la visione di futuro».
«Sarà istituito – rileva Emanuele Occhipinti, segretario dell’ufficio diocesano – un coordinamento stabile tra gli enti sottoscrittori della carta, che funga da organo di monitoraggio della realtà imprenditoriale e giovanile ragusana e che costituisca un luogo di scambio di iniziative e proposte all’interno del quale condividere percorsi ed obiettivi comuni».