Vita Cristiana

Pubblicato il 23 Marzo 2023 | di Orazio Rizzo

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Vittoria saluta mons. Giuseppe Calì, combattente della fede, sincero e leale

Si è spento lo scorso 12 marzo, all’età di 95 anni, mons. Giuseppe Calì, arciprete emerito della basilica San Giovanni Battista di Vittoria e parroco della stessa per venticinque anni.  Circondato dall’affetto dei suoi cari, si è addormentato in Cristo per svegliarsi davanti al “Supremo Pastore e ricevere la corona della gloria che non appassisce” (1Pt 5,4).

Classe 1927, “Monsignuri” – come affettuosamente lo chiamavano tutti – è stato una vera istituzione, punto di riferimento per tutti i vittoriesi che lo hanno stimato per la sua testimonianza di vita e amato per il suo “essere prete” tra la sua gente, tra i loro bisogni, le loro necessità. Una icona moderna per tante generazioni che ne hanno apprezzato l’infaticabile zelo e la passione per il suo ministero sempre a fianco degli umili e degli ultimi.

Vivace, dalla battuta sagace e pronta, indipendente e autonomo: questo era mons. Giuseppe Calì, un vero combattente della fede, sincero e leale.

Ordinato sacerdote il 29 giugno del 1953, fu assegnato a Palazzolo Acreide dove svolse il suo ministero per due anni come viceparroco; fu successivamente trasferito a Canicattini Bagni fino al 1956, anno in cui fece ritorno a Vittoria dopo l’istituzione della Diocesi di Ragusa. Qui venne nominato parroco della neo eretta parrocchia del Santissimo Rosario. Nel 1978 fu chiamato a reggere da arciprete la Chiesa Madre di San Giovani Battista in Vittoria, fino alla rinuncia per raggiunti limiti di età. Fu anche insegnante di religione al liceo classico “R. Cancellieri” di Vittoria.

Infaticabile anche da “pensionato”: lo si trovava ogni giorno in Basilica a pregare, davanti la cappella del Santissimo Sacramento oppure a confessare, a dire il rosario e a celebrare Messa.

Tanti gli attestati di stima e gratitudine che hanno fatto il giro del web nei giorni scorsi. Ma l’affetto più grande è arrivato dall’intera città ipparina: un flusso continuo e costante di gente, infatti, ha reso omaggio alla salma e ha gremito la basilica durante la messa esequiale celebrata lunedì 13 marzo. La celebrazione è stata presieduta dal vescovo di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, da mons. Mario Russotto, vittoriese e vescovo di Caltanissetta, e concelebrata dal clero cittadino e da molti sacerdoti provenienti da altre città della Diocesi iblea. «Quella di padre Calì è stata una esistenza vissuta per amore – ha detto il vescovo durante l’omelia – . Ha vissuto una fede essenziale, concreta, coerente. Generazioni di vittoriesi lo hanno avuto come maestro e come amico».

Anche il sindaco Francesco Aiello ha rivolto parole di cordoglio, decretando il lutto cittadino per il giorno delle esequie. «Una grave perdita per la città – ha scritto – che non dimenticherà mai il valore della sua azione religiosa e pastorale».

Servo buono e fedele, adesso riposa tra le braccia del Suo Signore, lasciando a noi tutti una grande eredità umana e spirituale che non può essere dispersa ma che va conservata, preservata, fatta fruttificare e tramandata alle future generazioni.

Grazie monsignor Calì!

 

 

 

 

 

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