Vita Cristiana

Pubblicato il 2 Novembre 2023 | di Redazione

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Sì, felici ma…nell’altro

Il 18 febbraio, che è il giorno della terza apparizione, la signora Milhet e la sua sarta, Antoinette, accompagnano Bernadette alla grotta. La signora Milhet, che saltuariamente utilizzava i servizi di Louise, la mamma di Bernadette, si era incuriosita decidendo di “accertare” personalmente la vicenda.

Approfittando dell’ascendente sociale che aveva nei confronti della famiglia Soubirous e contrariamente alla decisione di mamma Louise, che aveva vietato a Bernadette di andare alla grotta, organizza una particolare spedizione: alla grotta andrà lei, la sua sarta e Bernadette. Porteranno carta, penna e calamaio perché Bernadette chiederà alla dama bianca di mettere per iscritto il proprio nome.

Alla grotta Bernadette si inginocchia di fronte alla cavità dove è apparsa la Madonna con ai lati le due accompagnatrici, una della quale ha acceso un cero. Inizia la recita del rosario e di lì a poco, “eccola” mormora Bernadette. Quando Antoinette si accorge che Bernadette conclude la recita del rosario, le porge l’occorrente per consentire all’apparizione di scrivere il proprio nome. Bernadette si fa avanti, alza carta e penna ed intanto, muovendo le labbra perché parlava anche se le sue accompagnatrici non udivano niente, recita quanto le è stato chiesto di chiedere: «Volete avere la bontà di mettere il vostro nome per iscritto?». Poi abbandona la posizione e, sorridendo, restituisce carta e penna.

La signora Milhet si sente presa in giro, rimprovera Bernadette di non aver fatto la richiesta ma la giovane, serenamente risponde: «Ma non avete sentito che gliel’ho domandato con voce forte! ma Aquerò (quella là) ha sorriso».  signora Milhet accusa il colpo, teme di essere considerata una intrusa ed allora chiede a Bernadette se la loro presenza non è gradita; ma sono presto rassicurate dalla veggente: «Niente impedisce che voi veniate; vi ha guardato a lungo». «Era il cero che guardava» replica la signora Milhet; «No guardava proprio voi ed ha sorriso» aggiunge Bernadette.

Le tre donne sulla via del ritorno ipotizzano: «E se fosse la Santa Vergine?». Bernadette non risponde, riferisce invece che alla sua richiesta Aquerò ha risposto sorridendo: «Non è necessario». Era la prima volta che Bernadette ascoltava la sua voce, dalla stessa definita «fine e dolce». Ma Aquerò, stavolta, prosegue seriamente: «Volete avere la gentilezza di venire qui per quindici giorni?». E dopo che Bernadette promette di sì anche Lei le dona una promessa:«Non vi prometto di farvi felice in questo mondo ma… nell’altro».

Non in questo mondo! Il mondo della signora Milhet della sua condizione sociale, bene interpretando una modalità di vita di “questo mondo”, di un mondo come quello in cui la Francia viveva in pieno secolo illuminista e liberista, durante il quale la dea ragione ed il dio denaro costituivano la primaria essenza della vita sociale e l’uomo poteva fare a meno di Dio.

Facilmente siamo portati ad interpretare “l’altro mondo”, dopo la morte, nell’Aldilà Celeste che è il Regno di Dio, ma nel caso della promessa che la Madonna fa a Bernadette oso affermare, invocando il perdono per questa laica affermazione, che Lei si riferisce al mondo “dell’Altro”.

Il mondo nel quale Gesù Cristo ha inteso operare con determinazione e certezza, donandosi a tutti ma particolarmente a chi viveva e vive peggio degli altri, a chi era ed è ammalato, a chi aveva ed ha bisogno di essere guarito nel corpo e nello spirito, sacrificando se stesso per dare esempio assoluto di cosa si aspetta il Padre: «Quello che avete fatto a uno di questo miei fratelli più piccoli, lo avete fatto a me».

Appare quasi scontato riflettere sul fatto che il “mondo dell’altro” è il mondo promesso a Bernadette, scelta non a caso; l’ultima, la malata, l’ignorante: la “merdose”; dirà Bernadette: «Se ci fosse stata una peggiore di me, la Madonna avrebbe scelto lei».

Chi scrive, ovviamente, non si ritiene depositario della verità ed è sempre presente il dubbio di “esagerare” nella laica voglia di capire cose la cui dimensione non ci appartiene totalmente.

La vita di Bernadette, dopo le apparizioni, è costellata di avvenimenti che riconducono alla promessa della Madonna «Non in questo mondo ma… nell’altro». Altro inteso come il “prossimo” tanto amato dal Signore. Bernadette, subito dopo avere ricevuto i voti, non è ritenuta idonea a svolgere la sua missione di suora; la madre superiora del convento dirà al Vescovo: «Non è buona a niente, sa solo pregare». Solo pregare ed accudire in infermeria.

Il “si” di Bernadette ci riporta, dopo quasi diciotto secoli, all’altro sì della giovane Maria di Nazareth all’Angelo. Ed è preludio alle due fasi della vita di Bernadette: il forte confronto con le autorità di Lourdes alle quali, guidata dallo Spirito Santo, candidamente dichiara: «Sono stata incaricata di dirvelo, non di farvelo credere» e la seconda, nell’infermeria del Convento di S. Gildard di Nevers, interamente dedicata all’Altro ammalato e sofferente: tutta la sua vita sarà una celebrazione della felice capacità di dedicarsi all’Altro, come promesso dalla Vergine.

Il grande mistero di questo Luogo Sacro non è facile poterlo  raccontare, per viverlo bisogna andarci ed abbandonarsi a Lui.

Riccardo Roccella


Autore

"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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