Morena Gurrieri, la sofferenza vissuta con fede, coraggio, pace
Il cielo adesso ha 1000 colori. È questa la certezza che abbraccia i cuori di chi, l’8 settembre ha detto il suo A Dio, che suonava come un arrivederci, a Morena Gurrieri, ragazza, madre, figlia e amica di tutti gli sguardi, i sorrisi, i cuori che nel cammino di vita e di fede si incrociavano con lei. Era da anni, ben cinque, che Morena aveva iniziato la lotta contro colui che aveva imparato a chiamare con il suo nome, il cancro, senza farsi mai togliere la voglia e la speranza di lottare per una vita che aveva scelto di vivere a colori, quei colori che quotidianamente le davano luce negli abiti e negli accessori che sceglieva di mettere giorno dopo giorno. Era il 18 maggio quando sul suo profilo Facebook scriveva: “come stai?” Ultimamente sto in piedi (e allegava una faccina che rideva). E riferendosi a quel cammino di lotta tra una chemio e una tac continuava poi: perché sapete come si sta? Come chi sta su una nave, naviga mari burrascosi da troppo tempo, la riva appare lontana e a tratti irraggiungibile, ma non posso abbandonare la nave, ho il dovere di restare lucida e forte, perché ci vuole troppo coraggio per restare in piedi. Probabilmente passerà ma questo non lo sa nessuno! Intanto nonostante stanchezza, dolore e sofferenza credo in un Dio che è Padre amorevole, potente nell’amore e Colui che non mi lascia mai la mano, che mi dona tutta la forza di cui ho bisogno, che mi aiuta ad abbracciare questa grande croce e a farmi strumento di pace, speranza e gioia perché sono certa che nulla accade mai per caso!
E chi Morena l’ha conosciuta sa che nei suoi appena 35 anni, quella nave non l’ha abbandonata mai e che da quella croce era non solo strumento di pace ma anche di forza perché di fronte a una tale sofferenza il resto era nulla, era vano ed anzi ognuno trovava quel di più per affrontare le difficoltà di ogni giorno e lo faceva prendendo da Morena l’allegria e la santità che su quella nave di sofferenza invece regnavano sovrane. Oggi la santità siamo certi Morena l’ha sperimentata e se ne è fatta tramite non solo nella sua malattia ma anche nelle tante esperienze vissute in parrocchia e in Diocesi, dai giovanissimi come educatrice al campo base come responsabile, dal sì per un cartellone al Sì per le attività di svago proposte dai medici, fino a quel suo Sì a Dio avvenuto proprio nel giorno della natività della Beata Vergine Maria, figura a cui Morena era legatissima e che forse ci piace pensare che, come aveva affermato lei stessa, nulla accade per caso. E proprio grazie a Morena che giovani e adulti hanno riscoperto la preghiera e la recita del SS. Rosario e della Divina Misericordia che, dandosi appuntamento ad uno stesso orario, univa i cuori di tanti amici e familiari a quello di Morena. E se accettare un distacco così doloroso oggi per tutti è difficile, se non abbiamo la forza e la lucidità di capire il perché, non possiamo restare indifferenti alla grande donna di fede che era Morena e lo vogliamo fare concludendo proprio con le parole che nel giugno di quest’anno, lei stessa sui social rivolgeva e scriveva a Gesù: Grazie per la tua grandezza Signore, sei forza, sei coraggio, sei gioia di chi ti segue, sei misericordia infinita, sei presenza viva, sei abbraccio tenero di Padre che tutto conosce bene per primo. Sei luce anche in queste tenebre così profonde, perché il tuo amore è troppo grande! La mia forza è sapere che sei la mia ombra e il mio custode.
Carmelo Impoco