Pubblicato il 30 Maggio 2016 | di Vito Piruzza
0Smarrita l’antica civiltà, cosa ti è successo Europa?
«Che cosa ti è successo, Europa umanistica, paladina dei diritti dell’uomo, della democrazia e della libertà?
Che cosa ti è successo, Europa madre di popoli e nazioni, madre di grandi uomini e donne che hanno saputo difendere e dare la vita per la dignità dei loro fratelli?».
Queste parole di Papa Francesco rivelano lo stato d’animo di chi provenendo da un altro continente e conoscendone la storia osserva quanto asfittico e misero sia diventato l’anelito culturale e umano di questo nostro continente ridotto a una comunità incapace di solidarietà tra gli stati che la compongono (esempio eclatante la fredda logica ragionieristica con cui si affronta il problema della Grecia), figurarsi nei confronti di chi dall’esterno ci chiede aiuto per fuggire da dittature o guerre …
L’Europa, si è rivelata incapace di quello slancio umanistico che ne ha costituito la motivazione iniziale.
Sotto la spinta di queste migrazioni l’Europa avrebbe potuto trovare almeno le ragioni di una solidarietà interna tra i Paesi che la compongono affrontando unitariamente il problema, presidiando insieme i confini dell’Europa, ma neanche questo è scattato, ciascun Paese è ricorso alla miseria della chiusura a riccio erigendo muri interni tra i vari stati dell’Europa stessa.
Davanti a tanta incongruenza con le premesse stesse per cui era nata si è infine cercato di nascondere la polvere sotto il tappeto… che almeno l’opinione pubblica non veda come siamo caduti in basso!
Ed ecco la soluzione intrisa di fariseismo che ci siamo inventati: l’accordo con la Turchia per bloccare in quel Paese il flusso di profughi!
Praticamente abbiamo adottato la vecchia tecnica del “occhio che non vede cuore che non duole”.
Cosa prevede in sintesi l’accordo?
I migranti che approderanno in Grecia in modo illegale (praticamente tutti!) verranno “respinti” in Turchia e per ogni rifugiato respinto l’Europa, quando i flussi migratori saranno “sotto controllo”, accoglierà dalla Turchia un profugo siriano fino a un tetto massimo di 72.000 persone (assolutamente risibile per il numero dei rifugiati vittime della guerra in Iraq, Siria e Afganistan).
Una soluzione che rappresenta una sconfitta sia politica che di civiltà per l’Europa per più di un motivo:
La Turchia non ha mai ratificato la “Convenzione di Ginevra” del 1951 relativa allo stato dei rifugiati, quindi non può essere considerato un “Paese sicuro”; abbiamo deciso di respingere in massa i migranti presso un Paese che non si è mai formalmente impegnato a rispettare l’accordo internazionale che stabilisce come vanno trattati, accontentandoci di inserire nell’accordo un generico impegno: “Tutti i migranti saranno protetti in conformità delle pertinenti norme internazionali”;
La Turchia è un Paese che sta involvendo in forme di autoritarismo sempre più accentuate con una recrudescenza di attività repressiva nei confronti dei curdi che è una minoranza etnica presente oltre che in Turchia anche nei territori in guerra dell’Iraq e della Siria: respingendo anche i Curdi in Turchia quali garanzie avremo di trattamenti “conformi alle norme internazionali”?
In Turchia oramai non esiste più la libertà di stampa, tutti i mezzi di informazione critici nei confronti del regime sono stati chiusi o “commissariati” quali possibilità di verifiche avremo del rispetti dei diritti umani nei confronti dei rifugiati?
Questo accordo verrà lautamente pagato alla Turchia con 6 miliardi di euro: quanti rifugiati avremmo potuto tranquillamente ospitare con quella cifra?
A fronte del “lavoro sporco” svolto da questo Paese l’Europa si è impegnata a riprendere il percorso di adesione della Turchia all’Unione Europea; davvero sarà accettabile ed accettato dai cittadini europei il fatto di chiudere gli occhi davanti all’ammissione di un Paese clamorosamente autoritario?
Non è un caso che la Presidente della Camera Laura Boldrini partecipando recentemente a Pozzallo al festival “Sabir” ha dichiarato: «Questo accordo funzionerà difficilmente sul piano pratico ma ha già creato una macchia sull’Europa come continente dei diritti. Mai e poi mai avrei pensato che si sarebbe arrivati fino a questo punto».
Ed in effetti è notizia di questi giorni che, cosa che non accadeva da tempo, gli sbarchi sulle coste Italiane hanno di nuovo superato in numero quelle sulle coste greche…
Ostruito un passaggio, i disperati del sud del mondo stanno percorrendo altre rotte per approdare in Europa!
Non era facilmente preventivabile?
Forse è giunta l’ora di cominciare a razionalizzare il problema e invece di assecondare i fantasmi della paura tornare ad essere quello per cui siamo nati come Europei un faro di diritti e di civiltà per il mondo.