Pubblicato il 24 Aprile 2018 | di Vito Piruzza
0Alle radici dell’unità europea
C’è chi vede solo ombre e addebita a Bruxelles tutto ciò che non va.
Come dell’aria si percepisce l’importanza solo quando manca o è talmente inquinata da disturbare la respirazione, così anche dell’Europa si percepisce l’importanza quando se ne sente la mancanza come nel caso dell’attacco alla Siria in cui per l’ennesima volta si sono visti i Paesi europei andare in ordine sparso, ciascuno con una posizione diversa, e tutti a rimorchio dell’iniziativa presa da altre potenze extraeuropee.
L’Italia è uno dei Paesi fondatori dell’Unione Europea e per un lunghissimo periodo abbiamo dato per scontato che gli italiani fossimo dei convinti europeisti, salvo poi svegliarci una mattina e scoprire che oltre la metà dei nostri connazionali vota per partiti che hanno fatto campagna elettorale con forte impronta identitaria e che vede l’Europa come causa dei problemi nazionali.
Per chi da sempre si alimenta di valori europeisti un vero trauma!
È arrivato il momento di correre ai ripari, ed ecco l’interessante iniziativa organizzata dal Centro Studi Feliciano Rossitto, insieme alla Fuci agli Insegnanti Europei e altri: un percorso lungo un mese che in 5 seminari tocca punti nevralgici del rapporto cittadini Europa con interventi di qualità.
Nel primo seminario, dopo il saluto del provveditore Melina Bianco, il professore Luciano Nicastro ha rinverdito l’idealità originaria dell’intuizione europeista e le sue radici culturali, la sua connessione con il desiderio di pace e di libertà.
Il secondo seminario ha visto protagonista Rosario Sapienza, ordinario di Diritto Internazionale a Catania che ha trattato dell’impianto giuridico mettendo in evidenza più che le istituzioni, le normative che permettono le relazioni tra i cittadini, a cominciare dall’esperienza Erasmus, nella consapevolezza che l’incontro tra i popoli più che le costruzioni istituzionali costituiscono l’elemento centrale della promozione di un concetto di “cittadinanza europea”.
Gli altri tre incontri in fieri riguarderanno gli stereotipi di genere, l’euro, le politiche economico-sociali, il fenomeno migratorio e vedranno protagonisti Teresa Floridia, Angelo Battaglia, Carmelo Arezzo, Gian Piero Saladino, Salvo Nicolosi e Renato Meli.
Ma la cosa piacevole e per certi versi sorprendente di questa iniziativa è che grazie ad alcuni docenti sensibili verso la problematica sia del liceo classico che della facoltà di Lingue, all’iniziativa partecipano attivamente parecchi giovani, che alla fine di ogni seminario leggono brani e proiettano immagini di autori europei con attinenza al tema.
Solo tornando alle radici ideali dell’unità europea si possono trovare gli argomenti e l’energia per controbattere la vulgata che, omettendo di puntare l’attenzione sulle tante luci insite nel processo di unificazione europea, ne mette in evidenza solo le ombre addebitandole ingiustamente l’origine di tutti i problemi della nostra comunità nazionale.