Vita Cristiana

Pubblicato il 16 Settembre 2022 | di Redazione

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San Francesco d’Assisi, umile servitore di Dio

Anche quest’anno la comunità parrocchiale e tutta la cittadinanza ragusana si appresta a festeggiare San Francesco d’Assisi che con la sua radicalità evangelica, nella sua autenticità umana, con la sua simpatia e cortesia fraterna, fu generatore e ispiratore di umanità.

“Celebrare la festa di S. Francesco – afferma don Nicola Iudica – significa per tutti noi non solo cantare le sue lodi ma anche lasciarci coinvolgere dagli appelli del Vangelo e del nostro mondo di oggi, rinnovando la nostra vocazione cristiana.  Anche se ancora la pandemia non è finita, i conflitti in atto nel pianeta (non ultimo quello tra Russia e Ucraina) stanno facendo sentire le loro conseguenze in vari ambiti, tante persone soffrono per problemi di varia natura, noi abbiamo bisogno di rivolgerci al Padre Santo anche attraverso l’intercessione di San Francesco. E ci rivolgiamo al Padre affinché su questa terra possa tornare a regnare l’amore che Egli ci ha lasciato e che questo amore possa spingerci a rivedere la nostra spiritualità sia individuale che comunitaria. In questo il poverello d’Assisi ci sprona, come fece lui al suo tempo, a sottoporsi a discernimenti periodici e ad assumere stili di vita sana e sobria. Quindi…attenzione al cuore, poiché un cuore legato al Signore, si trasforma in mitezza e umiltà e ciò fa scaturire una esistenza riconciliata e sana”.

“La festa parrocchiale (del serafino di Dio) è per tutti noi un’opportunità necessaria – continua don Nicola – perché esprime la nostra somiglianza a Dio, che dopo aver completato la creazione, il settimo giorno riposò. Vivere la festa è segno della nostra libertà di figli di Dio. I ritmi del sole e della luna scandiscono l’alternanza lavoro-riposo, chiamandoci a vivere i momenti gioiosi come affermazione della nostra dignità di persone, che mai deve essere sacrificata alla produttività. La festa, inoltre, è anticipazione della grande gioia finale, del cielo, della vita con Dio. Come possiamo dunque vivere senza festa, in una continua tristezza? La festa è una finestra aperta sul cielo, rafforza la voglia di vivere, apre alla speranza, rafforza la nostra comunione.  Festa è anche condivisione”.

E infine don Nicola sintetizza il vasto programma dei festeggiamenti: “Quest’anno festeggeremo le Stimmate (17/09), S.Pio da Pietrelcina (23/09), adoreremo il Santissimo Sacramento (29/09), accompagneremo San Francesco nel Transito (03/10), Lo festeggeremo (04/09). Converseremo sulle immagini di San Francesco nell’arte iblea (23/09), sulla presenza francescana a Ragusa (25/09), su Francesco modello di una Chiesa Sinodale (26/09), su Francesco che nella sua vita terrena nulla volle per sé (28/09). Le comunità parrocchiali della nostra Diocesi ci faranno sentire la loro vicinanza con le celebrazioni Eucaristiche.  Canteremo con la rassegna dei Cori Polifonici (30/09), con la manifestazione “Una voce per San Francesco (01/10), con il Coro Mariele Ventre (02/10), con Deborah Iurato (02/10).  Celebriamo la festa, pensando all’incredibile amore che Dio ha avuto non solo per San Francesco d’Assisi, ma per ognuno di noi, facendosi vicino e partecipe alla nostra vicenda, mentre noi facciamoci assalire dallo stupore per il suo grande Amore Mettiamo la nostra vita e la nostra comunità parrocchiale nelle mani di Cristo. E la gioia del Vangelo riempirà il nostro cuore”.

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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