Pubblicato il 2 Ottobre 2023 | di Saro Distefano
0Un incidente stradale diventa “curioso”
Nel primo pomeriggio di domenica 3 settembre un incidente automobilistico sulla strada provinciale Comiso-Santa Croce Camerina. Le auto coinvolte sono state due e i feriti, per fortuna in maniera lieve, sono stati in sei. Quattro occupanti una vettura e due l’altra.
Un incidente come tanti lungo le nostre strade, spesso non bene asfaltate, con segnaletica scadente, dove si viaggia a velocità sostenute anche in tratti molto trafficati. Com’è nel caso in ispecie: la strada provinciale 20, appunto la Comiso-Santa Croce Camerina. Un incidente che, come scrivono i colleghi più bravi di me, “poteva avere un bilancio peggiore”. Alla fine, le automobili si riparano e nella peggiore delle ipotesi si acquistano nuove. L’importante è la salute delle persone coinvolte nel sinistro. In questo caso è andata abbastanza bene.
Quindi dove si trova la notizia? Perché ne scrivo sul nostro mensile diocesano? Perché questo incidente che, ripeto, per il resto è uno dei tanti, ha avuto sulla stampa locale (soprattutto i giornali online) un trattamento particolare. È accaduto infatti che si è data la notizia, luogo e ora del sinistro, l’esito per le persone, e poi, ed è questa la particolarità, è stato aggiunto che si è trattato di un tamponamento tra due vetture, una condotta da un sacerdote e l’altra da un carabiniere.
Adesso, a mia memoria, quando si riferisce di una tale notizia non si aggiunge cosa faccia di lavoro chi tampona e chi è tamponato. In certe occasioni simili è stato aggiunto che l’automobilista che aveva provocato il sinistro era un “extracomunitario”.
Ma questa di aggiungere la professione dei due coinvolti è – a mia memoria – una assoluta novità. E non posso non notare che si tratta di due professioni certamente particolari, l’una dell’uomo di chiesa e l’altra dell’uomo di legge, delle forze dell’ordine.
Ma quale lo scopo di dare questa ulteriore informazione? Cosa aggiunge alla notizia? A me pare proprio qualcosa di inutile, di superfluo. A me pare proprio che chi ha fornito questa informazione l’abbia fatto perché i due coinvolti sono, per volti versi, rappresentanti di due istituzioni importanti, la Chiesa e l’Arma, appunto. Ma anche così non si giustifica. Non ricordo infatti di aver mai letto di un incidente con coinvolti un massaro e un elettricista. O una ostetrica e un parrucchiere. O un notaio e un dipendente del consorzio agrario.
Proprio non capisco. Oppure devo dare credito all’idea che, parlando di questa strana notizia, mi ha espresso mia madre: perché la gente gradisce leggere e si incuriosisce all’idea che un uomo di chiesa guidi e abbia un incidente, nel mentre si immagina in sacrestia a confessare o nel tempio a predicare. E vabbè. Ma perché riferire anche del carabiniere? O forse la “miscela esplosiva” è proprio nell’immaginare cosa si sono detti i due scendendo dalle auto incidentate. Una cosa è certa: nessuna parolaccia, nessuna aggressività verbale, ma un opportuno e consigliato “pace e bene”.